giovedì 6 ottobre 2011

IN FINE vivere sul limite dei tempi

Ho ascoltato Natoli, ho ascoltato il dibattito tra Vattimo e Mancuso, ne ho ascoltati altri, poi......la mia piccola testolina si é ribellata.

Andavo in giro per Torino in bicicletta, che é una roba suicidaria.
A Torino non basta che ci si imbatta in quattro viali che si incrociano, ognuno ha un controviale e quindi devi calcolare 8 strade con un imprecisato numero di semafori che si accendono e si spengono in modo tale che noi provinciali non riusciamo a capire, quindi si va , buttandosi nel traffico recitando il rosario.
poi la città é antica quindi il selciato e fatto di quadratini di porfido, lastroni sconnessi, rotaie del tram.
Quando é asfaltata , l'asfalto é tutto rabberciato con le buchette e i tombini che emergono e si sprofondano a seconda dei lavori di manutenzione effettuati e quindi se arrivi a casa vivo é la prova che l'angelo custode esiste.
Però poi ci si può fermare da Florio, eccelsa gelateria ove é obbligo prendere il gusto gianduia, inenarrabile, sublime.
A Torino trovate ancora mastri cioccolatai che fanno cioccolatini a mano davanti a voi alla faccia del dottor Freud e della fase orale.
Poi arrivi a casa dell'amico che ti ospita e sotto al porticato un piccolo cartello avvisa "edificio controllato con registrazione ciclica"
Ho pensato a cosa si riferisse, ma noi provinciali non capiamo certe cose, da noi non si sono mai viste.
Chiedi e capisci...sostanzialmente significa che se pisci sotto al portico una telecamera ti riprende.
A fianco della casa del mio amico, in piena città, scorre la Dora, Baltea o Riparia non so, in fondo non ha molta importanza.
Quello che importa é che delle buone anitre ci stanno comode dentro e se ne fregano del traffico cittadino.
Alzi lo sguardo e vedi, accanto ai palazzi moderni le case con la balconata lunga e ogni pochi metri la porta di casa, presumibilmente appartamenti piccoli, da operai.
Prima di arrivare alla casa del mio amico c'é un edificio in mattoni rossi, antico, maestoso, ruvido, austero, da inizio secolo, finestre grandi con le sbarre.
E alla porta un curioso cartello blu con la scritta gialla " asilo municipale".
E noi quì in Emilia con gli asili modello, tutto verde, giochi per bambini, spazi "ecologici ed educativi", lì un cortile da officina, che ti ricorda il libro cuore e i bambini tutti in fila.
A Torino sono andato a sedermi al Caffé Torino, dove il caffé magari lo paghi 3 o 4 euro ma le poltrone sono di velluto rosso, e ti sembra che tra un momento arrivi Cavour a sederti al fianco.
Si parla piano, le signore sono anche anziane e vestire come nell'800, i pasticcini piccoli e bellissimi anche alla vista.
Poi trovi non tanto distante il Bar Colonna, ove colonna ricorda qualcosa di meridionale, lì di cornetti industriali ce ne sono due - 2 - alle dieci del mattino, il barista é meridionale e nel bar ci stanno tre uomini con la barba lunga e un vestito consunto.
Se vuoi fumare all'interno nessuno dice nulla.
A Torino devi stare attento perché se a Porta Palazzo, enorme e piena di banchetti alimentari mulietnici e multicolori, un tipo dalla faccia color cioccolato ti chiede che ore é, tu devi rispondere senza guardare l'orologio perché non sai mai se nel frattempo un amico dell'amico ti frega il borsello.
Torino é molto bella.

10 commenti:

Loredana ha detto...

Come mi ha rincuorato leggere queste parole, e io da provinciale e pure del sud, che pensavo che al nord fosse tutto perfetto!
Come sarebbe a dire "lastroni sconnessi, asfalto rabberciato"?
Ma non saremo mica a Napoli??
Ah, c'è pure un asilo in un palazzo, magari storico, ma pur sempre un palazzo, qui al sud gli asili hanno il giardinetto e sono a un solo piano, ma forse sbagliamo noi, quaggiù!
Certo noi il Caffè Torino ce lo sognamo, ma forse preferisco il piccolo bar che sembra una cantina dove , alle 10 di mattina incontro il professore del liceo con il suo cappuccino e il manovale che si fa un bianchetto!
Sarò TROPPO provinciale???
ciao loredana

Sandra M. ha detto...

Ti se "dato del tempo" di qualità, in questo tuo soggiorno torinese. Un periodo così...non ha prezzo, diceva una pubblicità!

Venti dell'Est ha detto...

Però i gianduiotti meritano.....meritano! Per il resto, mi è sempre apparsa una città priva di comforts. Ma ogni tanto, seppoffà...

Elisena Migiani ha detto...

Una cartolina, Doctor, una bellissima cartolina piena di colore, di sapore, verità e storia. Una cartolina affrancato e timbrata attraverso i tuoi occhi e spedita pedalando tra buche e sassolini.
E' bella questa cartolia.
Grazie del pensiero, la tengo come il saluto d'un Doctor che in amicizia mi scrive da lontano!
Un salutone Doctor e....lascia in pace Cavour, non fargli troppe domande, lui è videosrovegliato h24!
Elisena

costy ha detto...

Questo post la dice lunga sul degrado in cui versano le città indipendentemente che siano del nord e del sud sembra come fossero abbandonate a se stesse... come in una pausa-attesa continua. Finiti i grandi sconvolgimenti architettonici che oggi si vedono solo in particolari circostanze politico e sportive. Che tristezza per un paese che ha fatto dell'arte e dell'accoglienza il fulcro di invidia per tutto il mondo.
Ciao soffio..grazie per questa riflessione

Costy

La Sbullonata ha detto...

Non è poi così difficile girare Torino in bicicletta, posso ben dirlo io che lo faccio da dieci anni e sono ancora qui che lo racconto, anche se effettivamente capire il meccanismo dei viali/controviali può essere un po' ostico. Un'amica percorse non so quante volte il viale centrale di Corso Unione Sovietica senza riuscire a svoltare a sinistra prima di accorgersi che per farlo avrebbe dovuto usare il controviale di destra. La prossima volta che capiti ti consiglio il bicierin in piazza della consolata, con relativa visita alla galleria di ex voto nel santuario e il gelato prendilo da Ottimo, in corso stati uniti. Molto, ma molto meglio di quello di Florio, fidati.
Comunque Torino è una città splendida, detto da una fiorentina che se ne è innamorata prima di subito.

Paola Tassinari ha detto...

... così come la descrivi Torino mi pare molto mitteleuropea, ancien regime, con le sue pecche, ma le anatre sulla Dora, il caffè con le poltrone di velluto rosso e i cioccolatini, oh i cioccolatini ...come resistere ( ma devo farlo perchè sono a dieta).
Ciao ( vai sulla bilancia, vedrai che avrai preso qualche chilo)

Anonimo ha detto...

Bello! Ma sei andato in Piazza Vittorio? O al bar della Mole incastonato tra travi portanti? O in via Po, dove davanti ai bar ci sono anziane madamin con i capelli azzurrini, le perle e il cammeo? E gli abbaini? Pare Parigi! Adoro Torino!!! Viola

Rita Baccaro ha detto...

E’ proprio tanto che manco da Torino! Ne hai fatto una descrizione piena di vita, sapori, storia, ricordi, … decisamente molto lontana da una registrazione ciclica per cui mi è sembrato di riviverla con te la bella Torino, quasi passeggiando insieme fra viali, palazzi, la Dora e al posto di Cavour, su quelle comode poltrone rosse, mi ci sono seduta io accanto a te.
Noto il tuo gusto, ricercatezza, esperienza, spirito di osservazione ed occhio critico in fatto di gelati, cioccolatini e pasticcini … e questo non è caratteristica da provinciali… direi più da sani golosi. E sai che ti dico? Mi segno i nomi dei bar e caffetterie!
Dovessi tornarci ancora, se la testa si ribella - cosa molto probabile - almeno so dove andare... sempre alla faccia della fase orale!!!

Ryuu No Kokoro News ha detto...

mi è proprio piaciuto questo post, che rispecchia le differenze e le similitudini di più culture degli stessi italiani nello stesso territorio nazionale. Anche qui in Messico è così, fermo restando che qui è un pochino più caotico.

Ti ringrazio di esser passato su uno dei miei blog, ma hai scelto quello che uso solo come portale per i miei studenti, se ti interessa vedere quanto scrivo puoi venire a fare un salto qui: http://ryuunokokoro.blogspot.com/

A presto