venerdì 11 febbraio 2011

a CINZIA ed EMANUELA

Grazie per i commenti, rispondo con un post, ma non basterà, troppo lunghe considerazioni si potrebbero fare. Parto quindi da una esposizione "didattica" . Quando si parla di IO intendiamo il "centro" della coscienza, soggetto di atti volontari e appunto coscienti o presunti tali. Presunti perché anche quando nel discorrere comune riempiamo il nostro dire di "concretamente" o "oggettivamente" o "effettivamente" ecc, se ascoltiamo attentamente, cogliamo quanta soggettività invece di oggettività. L'IO é dotato di continuità e identità con sé stesso, e se posso usare una immagine é un pò come la crosta terrestre sulla quale abitiamo, difficile che ci soffermiamo a pensare a quanto magma c'é sotto. L'Io nella nostra storia si struttura rapidamente grazie alla differenziazione con il non-Io, ciò che rimandiamo nell'inconscio. L'IO si struttura, si consolida come parte autonoma, che costruisce una identità capace di aiutarci a muoverci nel mondo, a sapere cosa fare e come farlo adattandosi alla realtà. Nella nostra crescita ci viene detto, la famiglia, la società ci dice ciò che é bene, giusto, sbagliato e quanto altro ci fa diventare esseri sociali. Noi siamo presi dal "reale quotidiano" e crediamo di governare e influenzare tutto con la nostra volontà cosciente. Così facendo mettiamo in "Ombra" ciò che non va bene o crediamo non sia accettabile, mettiamo nel cassetto di sotto, mettiamo polvere sotto il tappeto e cerchiamo di dimenticarci di averla messa. L'Ombra si configura e prende corpo come il lato oscuro di noi, manifesta tratti incompatibili con la coscienza, ed é relativamente autonoma, sfugge alla volontà controllante dell'IO. Utilizziamo i sogni perché é ad essi che guardiamo per cominciare a riconoscerla. Quando nel sogno compaiono figure dello stesso sesso del sognatore dobbiamo chiederci quale aspetto della persona vuole porre all'attenzione, quale parte non riconosciuta vuol farci considerare. Ecco che sovente appaiono personaggi di pelle nera, o zingari, o malfattori, personaggi ben lontani dalla nostra quotidianità. E' sintomatico come spesso nei sogni si abbia la sensazione che ci rincorrano, vogliano farci del male. Ma ad un valido esame del sogno in realtà non fanno nulla di male, non ci colpiscono, non ci uccidono. Ecco che dobbiamo semmai cercare di riconoscere quali parti oscure di noi, rincorrendoci, cercano solo di entrare in contatto, di parlarci. L'Ombra ci può risultare ripugnante, disgustosa, ma il suo compito é quello di ricordarci che noi siamo anche quello, e solo accettandolo e integrando l'ombra possiamo ampliare la nostra personalità e il migliorare il nostro equilibrio interiore e di conseguenza anche la nostra vita pubblica. Si può anche parlare di Ombra collettiva, che avvolge un intero popolo. Gli ebrei erano Ombra per i nazisti e forse oggi gli extracomunitari sono Ombra per molti. L'Ombra collettiva può dunque essere anche molto pericolosa, perché nel collettivo ci permettiamo ciò che individualmente non faremmo. L'Ombra può anche essere considerata positiva se ci rappresenta parti di noi che se fossero veramente integrate nella personalità, non escluse, ci consentirebbero un arricchimento complessivo. L'Ombra contiene anche valori che possiamo aver rifiutato non perché negativi in sé ma semplicemente non accettati dal collettivo nel quale siamo inseriti. Per ora mi fermo quì, meriterebbe semmai portare tanti esempi di manifestazione dell'Ombra nei sogni, giacché il primo passo di un lavoro analitico é appunto iniziare a riconoscere le proprie Ombre. Grazie a Cinzia ed Emanuela

3 commenti:

Cinzia ha detto...

È il mio tema del momento, con cui mi sto confrontando intensamente. Grazie dunque per questo post. Grazie di cuore!
Cinzia

Sciarada ha detto...

Ciao Soffio, piacere di conoscerti e grazie per la visita. Mi ha fatto sempre tenerezza quell'aspetto dell'ombra che la vede incatenata e oppressa nell'oscurità degli esseri umani, preferisco quando essa si nutre dei condizionamenti morali e sociali per divenire magma incandescente che travolge tutto e lascia un terreno fertile su cui l'individuo può lavorare per ricostruire se stesso.

Emanuela ha detto...

Da diverso tempo la mia attenzione è concentrata su questo aspetto, mi affascina, come ho già detto, e mi ha dato l'opportunità di scoprire "luoghi" stupendi. Grazie per il tuo post, semplice e comprensibile anche per me che sono una profana in materia, utilissimo per riflettere e chiaro per cercare di capire sempre di più.

Non mi era mai capitato di trovare un post che come titolo portasse il mio nome ... wow ... e grazie ancora!